L'Antico Mulino
La Fiumara della Ruffa, conosciuta anche come fiumara di Capo Vaticano, è il principale corso d’acqua del territorio e custodisce una storia affascinante fatta di natura, mulini e vita rurale.
Il Mulino Giardini
Nasce dalla confluenza di tre ruscelli principali: la fiumara del Poro (nota anche come di Spilinga), che alimentava tre mulini; il ruscello di Aramoni, che scorreva sotto il Ponte del Passo Murato; e il corso detto della Grotta del Favo e Petti dell’Acqua Fredda, che muoveva ben sei mulini. Il punto d’unione, chiamato Vernitica, dà origine alla vera e propria Fiumara della Ruffa.
Fino agli anni ’50, il corso d’acqua alimenta otto mulini lungo la sua discesa, tra cui il celebre Mulino Giardini in località Giardini, recentemente restaurato per finalità didattiche. Costruito nel 1822 dalla famiglia Adesi, questo mulino sfruttava una spettacolare canalizzazione dell’acqua grazie alla “saitta”, un sifone inclinato ricavato nella roccia che creava una vera e propria cascata forzata, in grado di azionare le macine importate dalla Francia.
I mulini erano spesso proprietà di grandi famiglie terriere e affidati in gestione ai mugnai, responsabili anche della manutenzione delle gore e dei canali. I contratti di affitto variavano a seconda della forza e disponibilità dell’acqua, distinguendo tra mulini stagionali e mulini annuali, dato il carattere torrentizio della fiumara, che d’estate riduce notevolmente la sua portata per via dell’irrigazione.
Nei mulini si macinavano sia il grano bianco (frumento duro) che il grano nero (orzo, avena, mais), utilizzando pietre diverse. Fondamentali erano anche asini e muli, veri protagonisti del trasporto, condotti da giovani garzoni di famiglia, custodi di un mestiere antico fatto di precisione, fatica e profondo legame con il territorio.